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Il nostro augurio di Pasqua 2020

by Segreteria ESU

Il 25 settembre del 1962 ci fu una grave alluvione nella zona del Vallés, in Catalogna, in Spagna. Morirono centinaia di persone. Con un impressionante gesto creativo e innovativo, Salvador Dalì ha matericamente preso quella terra per comporre il Cristo del Vallés: quei grumi densi e dolorosi di una terra che ha portatomorte… disegnano progressivamente, faticosamente la forma stessa del corpo di Gesù… che diventa egli stesso paesaggio e passaggio (appunto, Pasqua)… fino al volto che, luminoso, sgombro dalla polvere della terra, apre e riapre uno squarcio di luce, ricomponendo nella pace la sofferenza e la solitudine.

È questo il nostro augurio di Pasqua: immersi nella terra dolente di questa nostra umanità al tempo di questa grave pandemia, nell’impotenza e nella solitudine che ci attraversa, lasciamo trasparire dentro i nostri stessi corpi martoriati la luce del Volto di Colui che ha vinto la morte. Con le lacrime agli occhi e con le ferite sul corpo, non ci lasceremo rubare la Speranza. Gesù è davvero morto ed è davvero risorto.
Se ci crediamo, insieme, davvero ce la faremo. Perché Lui è con noi.

Don Raffaele, Giovanni, Davide e Paolo

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